QUANDO SI FA?
-Con l'articolo indeterminativo uno e i composti (alcuno, nessuno, ciascuno) davanti a parole maschili inizianti per vocale o consonante: un amico, un cane, alcun nome, nessun uomo, ciascun partecipante.
*Invece il troncamento non si fa davanti alle parole che iniziano per s preconsonantica, x, z, ps, gn: uno zero, uno psicologo, uno zaino, alcuno gnomo, nessuno zingaro.
-Con l'aggetivo buono: buon uomo, buon gusto, buon cavallo.
-Con gli aggettivi bello, santo e quello ma solo davanti a parole maschili singolari che iniziano per consonante: bel tipo, bel giovane, san Pietro, quel libro, quel signore.
*Ma si dice San Zeno e San Stanislao.
-Con i nomi che indicano posizione sociale o attività professionale come signore, professore, dottore, ingegnere, cavaliere, frate o suora seguiti da un nome proprio: il signor Antonio, il professor Rossi, il dottor Bianchi, l'ingegner Conti, fra Cristoforo, suor Angela. Con questi nomi, il troncamento avviene anche davanti a s preconsonantica: l'ingegner Scotti, il dottor Sperandi.
QUANDO SI PUÒ FARE?
-Con l'aggettivo grande: si può infatti dire sia una grande dama sia una gran dama.
-Con gli aggettivi indefiniti tale e quale usati al maschile e femminile singolare: si può dire sia un tale personaggio sia un tal personaggio, qual governo, qual potere, tal cosa. Con la forma qual è il troncamento è considerato obbligatorio.
-In alcune locuzioni verbali come: aver sonno, aver fame, voler bene, voler parlare, son tornato.
QUANDO NON SI FA?
-Come abbiamo detto prima, non si fa davanti alle parole che iniziano per s preconsonantica, x, z, ps, gn.
IL TRONCAMENTO CON L'APOSTROFO
Il troncamento si distingue dall'elisione perché la parola che lo subisce non ha l'apostrofo. Fanno eccezione po' (=poco), be' (=bene), mo' (=modo).
Spesso vengono apostrofati anche gli imperativi tronchi da' (=dai), fa' (=fai), sta' (=stai) e va' (=vai).
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