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  1. LE CASE-TORRI A FIRENZE

    martedì 19 marzo 2013


     
    Ciao ragazzi! Come va? Spero tutto bene! Oggi vi mostro una delle cose che mi ha colpito di più durante il mio soggiorno a Firenze: le case-torri. Eccovi una breve spiegazione:
    A Firenze, come in molte altre città italiane, durante il s. XIII cominciano a crescere le chiese e le abbazie, così come le case che diventano “case-torri”. La casa-torre è la tipica costruzione del periodo, fatta erigere dalle più ricche e potenti famiglie nobili: la torre - oltre a essere un'abitazione e offrire rifugio in caso di pericolo - era simbolo del prestigio della famiglia, e quindi doveva superare in altezza quelle dei rivali. Non era raro che qualche torre crollasse perché i suoi proprietari avevano cercato di costruirla ... troppo alta.
    Le case-torri erano comode per la guerra tra diverse famiglie e necessarie in quelle strade strettissime. Di pianta generalmente quadrata le case-torri erano rivestite in pietra e si componevano di stanze sovrapposte, senza scala, si passava da un piano all’altra per mezzo di scale di corda che potevano essere ritirate da un’apertura praticata nella volta.
    La Torre della Castagna
     
    Casa-torre di Dante
     
    Torre dei Ramaglianti

    Spero che vi sia piaciuto questo piccolo riferimento all'architettura di Firenze. Se ricordate, l'anno scorso ne abbiamo parlato delle case-torri a San Gimignano. Potete guardare il video un'altra volta cliccando qui. Alla prossima!

  2. PICCOLA SORPRESA

    martedì 5 marzo 2013

    Ciao ragazzi! Come va? Oggi ho una sorpresa per voi, cari lettori: pochi giorni fa ho conosciuto il simpatico Gianni Salvatore. Io ho sfruttato l'occasione di trovare un madrelingua italiano e così gli ho chiesto di rispondere a una serie di domande per il nostro blog, e lui, molto gentile, ha detto di sì volentieri. Eccovi quest'intervista che, secondo me, vi sembrerà molto interessante. Spero che vi piaccia!


    Perché hai deciso di lasciare l’Italia e perché hai scelto il nostro Paese?

    Beh l’Italia non (ancora) l’ho lasciata definitivamente. Sono qui da un paio di anni per motivi di lavoro e per perfezionare la lingua. Uno dei miei obiettivi è quello di diventare un bravo insegnante di lingua, letteratura e civiltà spagnola. Vivere qui non solo mi sta aiutando a migliorare le mie competenze linguistiche ma sto apprendendo anche molte cose sulla società e sulla cultura che all’università è stato impossibile imparare.

    All’inizio del tuo soggiorno a Cuenca, che cosa ti ha colpito particolarmente?

    Innanzitutto la città. Cuenca è bellissima, anzi, direi …magica! Ha un centro storico spettacolare ed è immersa in una natura incredibilmente stupenda. Un’altra cosa che mi ha colpito è stata la “marcha conquense”. Sapete che ho messo piede a Cuenca per la prima volta il 19 Settembre? Ho detto tutto ….San Mateo..San Mateo ole ole ole  (un conquense avrà già capito)!!

    Secondo te, che differenze sociali o culturali ci sono tra la Spagna e l’Italia?

    Credo che Italia e Spagna siano molto simili culturalmente ma non uguali. Per esempio noto una differenza negli orari. Qui si mangia e si cena molto tardi mentre in Italia siamo abituati a pranzare verso l’ una o, soprattutto nei piccoli centri del sud, la gente mangia a mezzogiorno in punto: quando senti il rintocco delle campane sai già che è arrivata l’ora di mettersi a tavola. Inoltre, da noi il concetto di “siesta” non è cosi ben definito; forse d’estate, dopo pranzo, quando il caldo è insopportabile facciamo un pisolino ma non tutti lo fanno. Poi, si cena verso le otto. Per quanto mi riguarda, solo in casi eccezionali ho cenato dopo le 9.

    Una cosa che non abbiamo è la “tapa”. In Italia, al massimo, si fa un aperitivo prima di pranzo o l’happy hour dopo il lavoro (soprattutto nelle grandi città), ma è impossibile che in un bar,dopo aver ordinato una coca cola light , ti servino pane e pancetta o la morcilla .
    Qui, inoltre, quando si va a cena con gli amici, è normale condividere “raciones” e mangiarle in piedi. Da noi non è molto comune. Una bella e lunga tavolata con delle sedie comode non può mancare mai durante una serata con gli amici. Noi, però, preferiamo la pizza e normalmente non la condividiamo :P

    A differenza nostra, credo che voi abbiate una mentalità molto più libera e più aperta al confronto e alle differenze. Riuscite a raggiungere un equilibrio e un armonia tra la tradizione e il progresso che non è da tutti.

    Che cosa ti piace di più e di meno della Spagna?

    Mi piacciono moltissime cose. Non so da dove cominciare. Ho visitato molti posti e località e per me la Spagna è ricca di città eccezionali piene di arte e di storia, e anche i paesi più isolati sono molto pittoreschi e hanno un fascino incredibile. I paesaggi, sia del nord che del sud, sono da farti perdere il fiato. E non parliamo del mangiare! La cucina è buonissima. Ho assaggiato di tutto e non c’è stata una cosa che non mi sia piaciuta!

    Inoltre la gente è meravigliosa. Siete molto ospitali e vi piace divertirvi e godervi la vita al massimo. Anche se dovete svegliarvi presto il giorno dopo, non rinunciate a uscire e farvi due chiacchiere con gli amici. In Italia conosco persone che se non indossano un bel vestito non escono a divertirsi!!

    C’è stata una cosa che non mi è piaciuta. Quando sono arrivato per la prima volta nel lontano 2007, si fumava ancora nei locali. Odio il fumo! Mi fa star male e mi fa venire la nausea. La legge da voi è partita con molto ritardo rispetto all’Italia e non capisco perché c’è ancora gente che si ostini a voler ritornare alla vecchia normativa. Quando sono stato in Erasmus, per me è stato un vero e proprio shock vedere che nel vostro paese la legge anti fumo non era ancora entrata in vigore!
    Un'altra cosa che non mi piace è che spesso la gente grida molto, soprattutto nei bar! Capita che a volte ho difficoltà nel comunicare con i miei amici. Naturalmente anche noi italiani urliamo molto ma voi…. vincete!

    Qual è il tuo lavoro? Ti piace?

    Attualmente sono lettore nella scuola di lingue di Cuenca tramite il progetto europeo Grundtvig. Si, mi piace tantissimo. Innanzitutto mi fa piacere vedere che gli alunni prestino molta attenzione alle mie lezioni. Inoltre ho uno splendido rapporto con tutti i docenti e mi sembra di far parte di una grande famiglia. In classe, poi, passo dei momenti fantastici. Molti mi dicono che sono un po’ “pazzo” e credo che abbiano ragione. Infatti, adoro far lezione con ironia. Scherzo sempre con gli alunni e mi diverto tantissimo. Ad ogni lezione mi sembra di stare a teatro e gli studenti per me sono come un pubblico in grado di trasmettere tanta energia.


    Quali sono i tuoi progetti?

    Domanda da un milione di euro! Beh.. già saprete che anche in Italia la situazione lavorativa è abbastanza grave e non parliamo per quelli che voglio diventare insegnanti….c’è da disperarsi! Per adesso stavo pensando di fare esperienza nel Regno Unito. Siccome ho studiato anche inglese e in futuro potrei essere un docente di questa lingua, mi piacerebbe poter vivere li per un po’ per perfezionare le mie conoscenze linguistiche e culturali. Naturalmente, anche li , mi piacerebbe provare la strada dell’insegnamento. Un mio piccolo sogno è quello di insegnare in una scuola come quelle che si vedono nei film. Mi riferisco a questi istituti immersi nel verde e in cui ognuno indossa una divisa elegantissima. Non so spiegarmelo ma quella divise mi affascinano!

    Poi un giorno perché no ..se potessi tornare in Spagna e lavorare qui ne sarei contentissimo!

    .. Magari potessi superare il concorso e diventare un professore di inglese o di italiano un giorno!!!